Monitoraggio e/o prove di tenuta di serbatoi e vasche

L’esercizio del serbatoio deve avvenire in condizioni di sicurezza ambientale. A tale fine i serbatoi interrati esistenti, non realizzati secondo le prescrizioni previste per i nuovi impianti (doppia parete), devono essere sottoposti a controlli di tenuta, secondo la periodicità stabilita dal Regolamento locale d’Igiene del Comune in cui il serbatoio è installato.

In assenza di una normativa tecnica valida su tutto il territorio nazionale, l’ARPA Lombardia ritiene, che la frequenza delle prove di tenuta, quale principale strumento di controllo periodico a tutela dell’ambiente contro eventuali perdite da impianti esistenti, possa essere determinata come segue, in base alla vetustà del serbatoio e all’effettuazione degli interventi di risanamento:

Condizione: non risanato
Frequenza delle Prove di Tenuta: annuale

Condizione: non risanato
Frequenza delle Prove di Tenuta: biennale

Condizione: risanato
Frequenza delle Prove di Tenuta: triennale

Le prove di tenuta vanno distinte dalla verifica dell’integrità strutturale cui è subordinato il risanamento. La differenza sostanziale risiede nel fatto che la verifica di integrità strutturale mira a valutare, oltre che l’assenza di perdite, anche le condizioni strutturali del serbatoio stesso e delle condizioni di installazione.

Tali verifiche devono comprendere, in particolare, anche la misura dello spessore delle pareti del serbatoio e dello stato di conservazione del rivestimento interno.

Vi è, inoltre, una tempistica diversa: la verifica di integrità deve essere eseguita preliminarmente al risanamento per assicurare un livello di maggior sicurezza ambientale ed un prolungamento della vita economica del serbatoio, mentre le prove di tenuta hanno carattere periodico ed una frequenza stabilita come sopra.

Pulizia e/o bonifica di serbatoi e vasche

Ogni operazione di dismissione deve prevedere interventi di bonifica interna e pulizia, ossia di completo svuotamento dei serbatoi dai fluidi o residui ancora contenuti nei manufatti.

Ove non sia possibile e tecnicamente fattibile la bonifica dall’esterno, è necessario l’impiego di operatori specializzati, adeguatamente formati e muniti di tutti i necessari dispositivi di protezione individuale per operare all’interno del serbatoio stesso.

Ogni intervento di pulizia dall’interno del serbatoio dovra’ essere effettuato alla presenza di un preposto all’esterno, in grado di dare tutta l’assistenza necessaria agli operatori in caso di emergenza, infortunio o mancamento e che controlli il corretto funzionamento della pompa di ventilazione dell’aria insufflata.

La certificazione è necessaria al fine di escludere i rischi legati alla presenza di vapori infiammabili/esplosivi (ad esempio nel caso di taglio delle lamiere con fiamma ossidrica e presenza di residui/incrostazioni di olii pesanti, benzine e gasolio che possono generare gas esplosivi) o di asfissia nel caso di interventi che necessitano la presenza di manovalanza specializzata all’interno dei serbatoi.

Qualora in serbatoio non venga piu’ impiegato per l’uso per cui e’ stato progettato (stoccaggio carburanti) lo stesso e’ da considerarsi rifiuto e come tale dovra’ essere rimosso ed avviato a recupero/smaltimento comunque entro 1 anno dalla avvenuta bonifica, in armonia con le norme relative al deposito temporaneo dei rifiuti ai sensi del D.Lgs. 152/2006.

Dismissione serbatoi e vasche.

Un serbatoio o una vasca inutilizzati devono essere preferibilmente dismessi con rimozione o, se questo non è possibile per situazioni locali (es. vicinanze a sottoservizi, vuoti strutturali, etc), devono essere messi in sicurezza permanente al fine di garantire la tutela delle matrici ambientali.

Per dismissione s’intende l’esclusione definitiva del serbatoio/vasca dal ciclo produttivo/commerciale (disconnessione fisica del serbatoio/vasca dalle linee di erogazione/alimentazione).

Quali sono le tipologie di dismissione

Il serbatoio dismesso va messo in sicurezza (fino alla rimozione o all’eventuale diverso utilizzo o alla messa in sicurezza permanente) ad opera di aziende qualificate.

La messa in sicurezza temporanea è, quindi, una fase transitoria che può durare al massimo 12 mesi. Qualora la rimozione non fosse fattibile, il serbatoio dismesso va messo in sicurezza permanente (insieme di azioni per mantenere in sito senza limiti di tempo i serbatoi dismessi).

Il Consorzio Cosmari è in grado di eseguire tutte le operazioni di dismissione e di assistere il cliente.

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